REGGIO CALABRIA: Ricordato Don Vincenzo Raffa a 10 anni dalla morte. Si è svolto ieri a Reggio Calabria il Convegno da titolo “Liturgia delle Ore: preparazione ed estensione della Liturgia Eucaristica”, in ricordo dell’indimenticabile confratello e professore di liturgia Don Vincenzo Raffa, morto il 20 marzo 2003.
Al Convegno dedicato alla figura e all'opera di Don Vincenzo Raffa, aperto dai saluti di Don Domenico Crucitti, Direttore dell’Opera Antoniana di Reggio Calabria, ha partecipato Don Achille Morabito, Vicario generale dell’Opera Don Orione, che ha tracciato un breve quadro biografico del confratello, sottolineando in modo particolare il suo servizio alla Chiesa e alla Congregazione con l’insegnamento (per oltre 50 anni), con il lavoro nellaCongregazione per il culto divino e la Disciplina dei Sacramenti e con pubblicazioni di valore internazionale. Diffusione del medesimo evento è stata data dalla emittente radiofonica Radio GAMMA NO STOP.
Sono intervenuti, inoltre, il Diacono Vincenzo Petrolino, Consigliere del Centro Azione Liturgica di Reggio Calabria ed il prof. P. Ildebrando Scicolone OSB, Ordinario di Liturgia al Pontificio Ateneo S. Anselmo di Roma. Quest’ultimo ha trattato brillantemente e con competenza il tema Liturgia delle Ore: preparazione ed estensione della Liturgia Eucaristica, rimarcando le doti di Don Vincenzo, studioso meticoloso, sempre attento alla ricerca storica e alla studio delle fonti.
Ricordiamo che la paternità dell’espressione “Liturgia delle Ore” (Liturgia Horarum) è di Don Vincenzo Raffa (1959). L’ultima sua fatica – Liturgia eucaristica. Mistagogia della Messa: dalla storia e dalla teologia alla pastorale pratica – è un’autentica summa di circa 1.300 pagine, una miniera per chi desidera approfondire la Santa Messa in tutti i suoi aspetti.
Terzo di dieci figli, Don Vincenzo a 11 anni fu accolto da Don Sterpi a Tortona nel 1930. Vale la pena ricordare che la famiglia Raffa ha donato alla Famiglia orionina altri tre religiosi: Don Bruno, missionario per tanti anni in Brasile, Suor Letterìa e Suor Alessia.
Don Achille Morabito
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23 Marzo 2013
REGGIO CALABRIA: La Radio per allargare l'irradiazione del beneI mezzi di comunicazione possono confondere ma anche diffondere il bene. L'impegno di "Radio Gamma No Stop".
La redazione giornalistica dell'emittente radiofonica reggina RADIO GAMMA NO STOP ha ospitato in questi giorni nei propri studi due importanti sacerdoti dell'Opera Don Orione. Mercoledì ospite in diretta è stato il vicario generale Don Achille Morabito, così come venerdì lo era stato il consigliere generale Don Eldo Musso.
Don Achille Morabito, ha ricordato il sacerdote Orionino Don Vincenzo Raffa, reggino di nascita e grande liturgista. Il ricordo della figura di Don Raffa nel decennale della sua morte, ha suscitato molto interesse tra i giornalisti presenti in studio e tra i radioascoltatori. Grazie a Don Achille, parte della città ha apprezzato e scoperto questo figlio di Calabria che, a 11 anni ha lasciato con la valigia in mano la sua terra, non per la trovare lavoro o sfuggire alla fame, ma per consacrare la sua vita a Dio e alla Congregazione dei Figli della Divina Provvidenza. Gli argomenti trattati sono stati tanti, ma uno in modo particolare ha coinvolto la redazione, il grande lavoro di Carità svolto dagli Orionini nelle missioni sparse in tutto il mondo.
Con Don Eldo Musso, argentino, si è parlato della forza di Papa Francesco, delle sue visite da Vescovo e da Cardinale poi, ai Piccoli Cottolengo di Buenos Aires, ed altri centri orionini presenti in Argentina. Ha affermato Don Eldo: il Papa è così come lo vedete, non è cambiato in nulla, è sempre vicino ai poveri e agli ammalati. La settimana Santa e la Pasqua sono stati gli argomenti che sono stati discussi con la serenità che infondono i sacerdoti orionini. Il convincimento è che, noi cattolici non dobbiamo avere paura di parlare di Cristo e delle sue Opere.
Radio Gamma no Stop è felice di ospitare i Padri orionini, è sarà sempre al loro fianco per divulgare la Parola di Cristo e di San Luigi Orione. Posso affermare che qui a Reggio e per tutta l'area dello stretto di Messina e fin dove irradia il suo segnale, Radio Gamma no Stop sarà la Radio Ufficiale dell'Opera Don Orione. Queste le Parole dell'Editore e Direttore dell'emittente radiofonica, Giovanni Agostino.
Scriveva Don Luigi Orione il 22 febbraio 1938: “La stampa è una grande forza: è il grande oratore che parla di giorno, che parla di notte, che parla nelle città e parla nelle borgate, fin sui monti e nelle valli dimenticate. Dove non arriva la stampa? Non è la stampa che crea l’opinione pubblica, che trascina alla pace e alla guerra? Oh, quanto male ha fatto la cattiva stampa! Ma quanto bene fa la stampa, quando è in buone mani, quando è posta a servizio di Dio, della Chiesa, della Patria! Può la nostra Congregazione disinteressarsi di una tal forza? Non siamo noi obbligati a valercene pro aris et focis? Con la stampa popolare porteremo Cristo al popolo e il popolo a Cristo.”
Pastorale della Comunicazione - M.T
REGGIO CALABRIA: La Radio per allargare l'irradiazione del beneI mezzi di comunicazione possono confondere ma anche diffondere il bene. L'impegno di "Radio Gamma No Stop".
La redazione giornalistica dell'emittente radiofonica reggina RADIO GAMMA NO STOP ha ospitato in questi giorni nei propri studi due importanti sacerdoti dell'Opera Don Orione. Mercoledì ospite in diretta è stato il vicario generale Don Achille Morabito, così come venerdì lo era stato il consigliere generale Don Eldo Musso.
Don Achille Morabito, ha ricordato il sacerdote Orionino Don Vincenzo Raffa, reggino di nascita e grande liturgista. Il ricordo della figura di Don Raffa nel decennale della sua morte, ha suscitato molto interesse tra i giornalisti presenti in studio e tra i radioascoltatori. Grazie a Don Achille, parte della città ha apprezzato e scoperto questo figlio di Calabria che, a 11 anni ha lasciato con la valigia in mano la sua terra, non per la trovare lavoro o sfuggire alla fame, ma per consacrare la sua vita a Dio e alla Congregazione dei Figli della Divina Provvidenza. Gli argomenti trattati sono stati tanti, ma uno in modo particolare ha coinvolto la redazione, il grande lavoro di Carità svolto dagli Orionini nelle missioni sparse in tutto il mondo.
Con Don Eldo Musso, argentino, si è parlato della forza di Papa Francesco, delle sue visite da Vescovo e da Cardinale poi, ai Piccoli Cottolengo di Buenos Aires, ed altri centri orionini presenti in Argentina. Ha affermato Don Eldo: il Papa è così come lo vedete, non è cambiato in nulla, è sempre vicino ai poveri e agli ammalati. La settimana Santa e la Pasqua sono stati gli argomenti che sono stati discussi con la serenità che infondono i sacerdoti orionini. Il convincimento è che, noi cattolici non dobbiamo avere paura di parlare di Cristo e delle sue Opere.
Radio Gamma no Stop è felice di ospitare i Padri orionini, è sarà sempre al loro fianco per divulgare la Parola di Cristo e di San Luigi Orione. Posso affermare che qui a Reggio e per tutta l'area dello stretto di Messina e fin dove irradia il suo segnale, Radio Gamma no Stop sarà la Radio Ufficiale dell'Opera Don Orione. Queste le Parole dell'Editore e Direttore dell'emittente radiofonica, Giovanni Agostino.
Scriveva Don Luigi Orione il 22 febbraio 1938: “La stampa è una grande forza: è il grande oratore che parla di giorno, che parla di notte, che parla nelle città e parla nelle borgate, fin sui monti e nelle valli dimenticate. Dove non arriva la stampa? Non è la stampa che crea l’opinione pubblica, che trascina alla pace e alla guerra? Oh, quanto male ha fatto la cattiva stampa! Ma quanto bene fa la stampa, quando è in buone mani, quando è posta a servizio di Dio, della Chiesa, della Patria! Può la nostra Congregazione disinteressarsi di una tal forza? Non siamo noi obbligati a valercene pro aris et focis? Con la stampa popolare porteremo Cristo al popolo e il popolo a Cristo.”
Pastorale della Comunicazione - M.T
ROMA: Concluso il Convegno Nazionale del Volontariato orionino
Dal 15 al 17 febbraio i rappresentanti del Volontariato orionino si sono riuniti per un convegno di formazione su "Anno della fede e testimonianza della carità".
Il Convegno Nazionale del Volontariato che fa riferimento alla Piccola Opera della Divina Provvidenza (Don Orione) è iniziato venerdì 15 nella Casa Tra Noi di Roma e si concluderà il 17 febbraio .E' stato promosso e coordinato dallaFondazione Don Orione che si occupa di solidarietà e carità affiancando l’azione delle comunità orionine sparse in oltre 30 nazioni del Mondo.
Diamo un resocondo dei tre giorni.
15 FEBBRAIO
Don Alessio Cappelli, presidente della Fondazione Don Orione, ha aperto i lavori con il saluto ai convegnisti e presentando la finalità formativa e la dinamica esperienziale dell’incontro.
E’ seguita la relazione di Don Flavio Peloso, superiore generale dell’Opera Don Orione: La diaconìa della carità è costitutiva della missione della chiesa. Ha illustrato il grande mutamento nel concetto e nella prassi pastorale della Carità promosso da Benedetto XVI durante i suoi 7 anni di pontificato e in particolare con l’enciclica Deus caritas est e con il Motu Proprio Intima Ecclesiae natura del dicembre scorso.
Quest’ultimo documento – ha affermato - “porta alle logiche conseguenze pastorali e istituzionali il fatto che «L'intima natura della Chiesa si esprime in un triplice compito: annuncio della Parola di Dio (kerygma-martyrìa), celebrazione dei Sacramenti (leiturgìa), servizio della carità (diakonìa)”. Infatti “con il documentoIntima Ecclesiae natura il Papa dà disposizioni pratiche e norme affinché il servizio della carità (diakonia) divenga impegno e struttura ecclesiale come lo sono l'annuncio della Parola di Dio e la celebrazione dei Sacramenti”.
A noi orionini, che abbiamo per fine carismatico l’Instaurare omnia in Christo et in Ecclesia mediante le opere della carità verso i piccoli, i poveri, il popolo umile, è richiesta una forte identità spirituale e carismatica, perché – e qui ha letto il discorso di Benedetto XVI durante la sua visita alla Madonnina di Monte Mario (24.6.2010) - “le opere di carità, sia come atti personali e sia come servizi alle persone deboli offerti in grandi istituzioni, non possono mai ridursi a gesto filantropico, ma devono restare sempre tangibile espressione dell’amore provvidente di Dio. Per fare questo - ricorda don Orione - occorre essere “impastati della carità soavissima di Nostro Signore” (Scritti 70, 231) mediante una vita spirituale autentica e santa. Solo così è possibile passare dalle opere della carità alla carità delle opere, perché - aggiunge il vostro Fondatore - “anche le opere senza la carità di Dio, che le valorizzi davanti a lui, a nulla valgono” (Alle PSMC, 19.6.1920, p.141).
Ha preso poi la parola per una testimonianza il pastore valdese Paolo Ricca. Ha presentato il servizio del Volontariato, fondato sulla gratuità, come parabola del Regno e della diaconia di Cristo. Ha condiviso i suoi sentimenti di persona con molti anni di vita: la gratitudine per quanto ricevuto, il senso di novità nel capire la vita e lo stupore di fronte alle cose belle. Ha invitato ad essere cristiani ecumenici, amanti della propria chiesa, e aperti ad arricchire e ad essere arricchiti dagli altri. Come pastore della piccola chiesa valdese (20.000 fedeli in Italia) che è resistita fedele al Vangelo per oltre 800 anni, ha invitato a non avere paura di essere minoranza nel mondo attuale ma piuttosto di curare la fedeltà al Signore e al Vangelo.
La seconda testimonianza è venuta da Roberto Fontolan, giornalista della carta stampata e della Televisione, responsabile del Centro Internazionale di Comunione e Liberazione. Ha parlato dell’esperienza cristiana della fede alla luce del recente evento delle dimissioni di Papa Benedetto XVI, “gesto di estrema libertà e umiltà”. Ha insistito che è la fede che opera , in Dio occorre trovare la fonte dell’agire caritativo e significativo. Facendo allusione alla scuola di Don Giussani ha richiamato l’importanza di unire cultura, carità e missione.
16 FEBBRAIO
La seconda giornata del Convegno è iniziata con la celebrazione delle Lodi presieduta da don Oreste Maiolini e con una meditazione sul tema: “Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno Spirito nuovo.
Don Paolo Clerici ha guidato alla lettura del documento di Benedetto XVI “Porta Fidei” riguardante l'Anno della Fede. “L’atto di Fede è una nostra scelta libera, una scelta personale e comunitaria, ha sottolineato don Clerici, priorità assoluta della vita del Cristiano. Dobbiamo compiere atti di fede concreti, lo scopo del documento è quello dell’incontro con una Persona. L’io dell’atto della fede diventa un carisma, la Fede deve diventare carità”.
La celebrazione eucaristica è stata presieduta da don Francesco Mazzitelli, parroco di Ognissanti.
Nel pomeriggio don Alessio Cappelli, ha avviato i lavori di gruppo sul tema della missione orionina. Dopo le risonanze emerse nei lavori sono seguite alcune testimonianze di volontari nelle missioni orionine:Enrica Zoia, Maria Famiano, Anna Foti, Domenico Torretti.
Ancora un tempo di preghiera e di adorazione a concluso la giornata.
17 FEBBRAIO
La domenica ha visto i convegnisti in sala: interventi di Don Paolo Clerici e Don Fulvio Ferrari e conclusioni finali.
E' seguita la Messa presieduta dal superiore Don Flavio Peloso che nell'omelia ha richiamato il dinamismo vitale dell'amore nelle sue espressioni di grazia -gratitudine-gratuità. A questo dinamismo si oppongono le tentazioni egocentriche del peccato cui rispondere con l'affermazione della paternità amorosa e provvidente di Dio.
Alle 12 tutti in Piazza San Pietro a salutare Papa Benedetto XVI, ad ascoltare le sue parole all'Angelus e per ricevere la sua benedizione. "Le tentazioni sono anche false immagini dell’uomo, che in ogni tempo insidiano la coscienza, travestendosi da proposte convenienti ed efficaci, addirittura buone", ha detto il Papa. "Il loro nucleo centrale consiste sempre nello strumentalizzare Dio per i propri interessi. Nei momenti decisivi della vita, ma, a ben vedere, in ogni momento, siamo di fronte a un bivio: vogliamo seguire l’io o Dio? Non abbiamo dunque paura di affrontare anche noi il combattimento contro lo spirito del male: l’importante è che lo facciamo con Lui, con Cristo, il Vincitore".
Il Convegno Nazionale del Volontariato che fa riferimento alla Piccola Opera della Divina Provvidenza (Don Orione) è iniziato venerdì 15 nella Casa Tra Noi di Roma e si concluderà il 17 febbraio .E' stato promosso e coordinato dallaFondazione Don Orione che si occupa di solidarietà e carità affiancando l’azione delle comunità orionine sparse in oltre 30 nazioni del Mondo.
Diamo un resocondo dei tre giorni.
15 FEBBRAIO
Don Alessio Cappelli, presidente della Fondazione Don Orione, ha aperto i lavori con il saluto ai convegnisti e presentando la finalità formativa e la dinamica esperienziale dell’incontro.
E’ seguita la relazione di Don Flavio Peloso, superiore generale dell’Opera Don Orione: La diaconìa della carità è costitutiva della missione della chiesa. Ha illustrato il grande mutamento nel concetto e nella prassi pastorale della Carità promosso da Benedetto XVI durante i suoi 7 anni di pontificato e in particolare con l’enciclica Deus caritas est e con il Motu Proprio Intima Ecclesiae natura del dicembre scorso.
Quest’ultimo documento – ha affermato - “porta alle logiche conseguenze pastorali e istituzionali il fatto che «L'intima natura della Chiesa si esprime in un triplice compito: annuncio della Parola di Dio (kerygma-martyrìa), celebrazione dei Sacramenti (leiturgìa), servizio della carità (diakonìa)”. Infatti “con il documentoIntima Ecclesiae natura il Papa dà disposizioni pratiche e norme affinché il servizio della carità (diakonia) divenga impegno e struttura ecclesiale come lo sono l'annuncio della Parola di Dio e la celebrazione dei Sacramenti”.
A noi orionini, che abbiamo per fine carismatico l’Instaurare omnia in Christo et in Ecclesia mediante le opere della carità verso i piccoli, i poveri, il popolo umile, è richiesta una forte identità spirituale e carismatica, perché – e qui ha letto il discorso di Benedetto XVI durante la sua visita alla Madonnina di Monte Mario (24.6.2010) - “le opere di carità, sia come atti personali e sia come servizi alle persone deboli offerti in grandi istituzioni, non possono mai ridursi a gesto filantropico, ma devono restare sempre tangibile espressione dell’amore provvidente di Dio. Per fare questo - ricorda don Orione - occorre essere “impastati della carità soavissima di Nostro Signore” (Scritti 70, 231) mediante una vita spirituale autentica e santa. Solo così è possibile passare dalle opere della carità alla carità delle opere, perché - aggiunge il vostro Fondatore - “anche le opere senza la carità di Dio, che le valorizzi davanti a lui, a nulla valgono” (Alle PSMC, 19.6.1920, p.141).
Ha preso poi la parola per una testimonianza il pastore valdese Paolo Ricca. Ha presentato il servizio del Volontariato, fondato sulla gratuità, come parabola del Regno e della diaconia di Cristo. Ha condiviso i suoi sentimenti di persona con molti anni di vita: la gratitudine per quanto ricevuto, il senso di novità nel capire la vita e lo stupore di fronte alle cose belle. Ha invitato ad essere cristiani ecumenici, amanti della propria chiesa, e aperti ad arricchire e ad essere arricchiti dagli altri. Come pastore della piccola chiesa valdese (20.000 fedeli in Italia) che è resistita fedele al Vangelo per oltre 800 anni, ha invitato a non avere paura di essere minoranza nel mondo attuale ma piuttosto di curare la fedeltà al Signore e al Vangelo.
La seconda testimonianza è venuta da Roberto Fontolan, giornalista della carta stampata e della Televisione, responsabile del Centro Internazionale di Comunione e Liberazione. Ha parlato dell’esperienza cristiana della fede alla luce del recente evento delle dimissioni di Papa Benedetto XVI, “gesto di estrema libertà e umiltà”. Ha insistito che è la fede che opera , in Dio occorre trovare la fonte dell’agire caritativo e significativo. Facendo allusione alla scuola di Don Giussani ha richiamato l’importanza di unire cultura, carità e missione.
16 FEBBRAIO
La seconda giornata del Convegno è iniziata con la celebrazione delle Lodi presieduta da don Oreste Maiolini e con una meditazione sul tema: “Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno Spirito nuovo.
Don Paolo Clerici ha guidato alla lettura del documento di Benedetto XVI “Porta Fidei” riguardante l'Anno della Fede. “L’atto di Fede è una nostra scelta libera, una scelta personale e comunitaria, ha sottolineato don Clerici, priorità assoluta della vita del Cristiano. Dobbiamo compiere atti di fede concreti, lo scopo del documento è quello dell’incontro con una Persona. L’io dell’atto della fede diventa un carisma, la Fede deve diventare carità”.
La celebrazione eucaristica è stata presieduta da don Francesco Mazzitelli, parroco di Ognissanti.
Nel pomeriggio don Alessio Cappelli, ha avviato i lavori di gruppo sul tema della missione orionina. Dopo le risonanze emerse nei lavori sono seguite alcune testimonianze di volontari nelle missioni orionine:Enrica Zoia, Maria Famiano, Anna Foti, Domenico Torretti.
Ancora un tempo di preghiera e di adorazione a concluso la giornata.
17 FEBBRAIO
La domenica ha visto i convegnisti in sala: interventi di Don Paolo Clerici e Don Fulvio Ferrari e conclusioni finali.
E' seguita la Messa presieduta dal superiore Don Flavio Peloso che nell'omelia ha richiamato il dinamismo vitale dell'amore nelle sue espressioni di grazia -gratitudine-gratuità. A questo dinamismo si oppongono le tentazioni egocentriche del peccato cui rispondere con l'affermazione della paternità amorosa e provvidente di Dio.
Alle 12 tutti in Piazza San Pietro a salutare Papa Benedetto XVI, ad ascoltare le sue parole all'Angelus e per ricevere la sua benedizione. "Le tentazioni sono anche false immagini dell’uomo, che in ogni tempo insidiano la coscienza, travestendosi da proposte convenienti ed efficaci, addirittura buone", ha detto il Papa. "Il loro nucleo centrale consiste sempre nello strumentalizzare Dio per i propri interessi. Nei momenti decisivi della vita, ma, a ben vedere, in ogni momento, siamo di fronte a un bivio: vogliamo seguire l’io o Dio? Non abbiamo dunque paura di affrontare anche noi il combattimento contro lo spirito del male: l’importante è che lo facciamo con Lui, con Cristo, il Vincitore".
REGGIO CALABRIA: Festa multietnica della Befana
Così come si definiva Don Orione "mi sento come un carbone acceso", anche noi a Reggio Calabria siamo carboni accesi.
E' un susseguirsi di iniziative benefiche nel nome del nostro Fondatore San Luigi Orione. Infatti giorno 6 gennaio abbiamo organizzato la befana multietnica per i bambini poveri della parrocchia e della città. Una festa aperta a tutte le religioni e popoli quella che, nella tradizionale ricorrenza della Befana ha accolto una ottantina di bambini accompagnati dai propri genitori, per un messaggio universale all'insegna dei valori della fratellanza, solidarietà ed integrazione fra persone di Nazionalità diversa.
Con questo spirito il MLO ha organizzato l'evento con la partecipazione delle Associazioni Portatori della Vara di Sant'Antonio, Amici di Josè Carlos Onlus, la Caritas Parrocchiale e del Kiwanis Club "Città dello Stretto" presieduto dal Presidente arch. Natale Cutrupi.
In un clima di gioia e divertimento gli oltre ottanta bambini hanno ricevuto gli attesi regali e le calze piene di torroncini, distribuite da due "Bellissime" Befane.
Nel dare inizio alla manifestazione, Don Domenico Crucitti, parroco direttore dell'Opera Antoniana delle Calabrie, visibilmente compiaciuto per la grande partecipazione, ha esaltato i sentimenti di fratellanza di una comunità multietnica e solidale, in cui le differenze diventano ricchezza culturale e fanno riscoprire il valore ed il piacere di stare assieme.
L'opera Don Orione di Reggio Calabria, non poteva mancare all'appuntamento con la Befana per dare il proprio contributo a chi ne ha più bisogno. L'effetto dono è proprio questo: fare contento sia chi dona sia chi riceve. E questo sentimento nel suo significato più genuino era palpabile tra i presenti alla piacevole serata dove, alla consegna dei doni, si sono alternati sul palco per dei momenti musicali, il coro "Madonna della Divina Provvidenza composto dai bambini della nostra parrocchia e il cantante pianista Franco Donato dell'Associazione Amici di Josè.
La comunità del Don Orione di Reggio Calabria, ha vinto, inoltre, il concorso cittadino dedicato ai presepi parrocchiali dal tema "La Capanna nel Presepe".
La migliore capanna infatti, e di conseguenza il miglior presepe, è stato il loro. “Il Presepe, allestito all'interno del Santuario è stato meta di numerosissimi fedeli,- hanno comunicato - ma la cosa che ci ha riempito più gioia è stata quella di vedere i bambini incantanti e meravigliati ad ammirare sia la Capanna della Natività che tutto il Presepe”. Hanno partecipato alla costruzione alcuni veterani ed un giovanissimo di 13 anni (Leo), attivi all'interno dei relativi gruppi , coordinato dal MLO. (Portatori della Vara di S. Antonio, Oblati, Confraternita , Scout).
La festa dei bambini al Don Orione di Reggio Calabria
festa bambini
“ diffondere la conoscenza e l'amore di Gesù Cristo, della Chiesa e del Papa, specialmente nel popolo; trarre ed unire con un vincolo dolcissimo e strettissimo di tutta la mente e del cuore i figli del popolo e le classi lavoratrici alla Sede Apostolica… e ciò mediante l'apostolato della carità fra i piccoli e i poveri ”.
Così come ci ha insegnato il nostro Fondatore San Luigi Orione, abbiamo il dovere di essere sempre più vicini ai deboli ed ai poveri, con questo messaggio, rafforzato anche dal nostro Superiore Generale Don Flavio Peloso all’ultimo convegno sul volontariato Orionino tenutosi a Roma nei giorni scorsi, che noi del V.A.D.O. (vecchi Amici don Orione) coordinati dal MLO, abbiamo voluto dare alla serata organizzata a favore dei bambini bisognosi della nostra parrocchia Santuario di Sant’Antonio dell’Opera Don Orione di Reggio Calabria. Una festa tutta per loro, una serata dedicata a loro. sì ai bambini bisognosi. che, assieme ai loro genitori sono stati ospiti “in pizzeria al Don Orione”. Grande gioia per i bambini, prima a divertirsi con giochi animati da Cinzia e Domenico. Poi Terminata la prima parte dei giochi, tutti a tavola, a gustare la pizza, i rustici e a bere tanta coca cola, serviti a tavola come dei Principini dagli adulti, che hanno condiviso con loro il momento conviviale. Ma per loro ancora in serbo due sorprese, la prima accolta con un gran urlo di felicità per l’arrivo del gelato che hanno gustato i religioso silenzio. Poi, finito il gelato, tutti in cortile col naso in su ad ammirare la seconda sorpresa direi schioppettante…. i fuochi d’artificio accolti con stupore, e con un applauso. Poi tutti a casa con i volti radiosi e pieni di felicità. Alcuni di loro già da domenica parteciperanno alle attività del gruppo scout della parrocchia. Il loro censimento e le uniformi saranno a carico di noi del V.A.D.O.. Un grazie lo diamo anche ai nostri amici commercianti che ci hanno permesso di organizzare la serata, la “Provvidenza” in casa Orionina non manca mai.
La nostra gioia nel vederli gioire è stata rasserenante, così come è stata profonda la presenza di Don Orione, che ci ha accompagnato per tutta la serata.
Alla festa anche il Parroco don Domenico Crucitti, che ha impartito una benedizione particolare ai bambini e……. anche lui per una volta è ritornato bambino.
*E gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i disciepoli li sgridavano. * Gesù, vedendo questo, si sdegnò e disse loro: Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite, perché il regno di Dio è di quelli che sono simili a loro. * In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà. * E abbracciateli, imponendo le mani su di loro, li benediceva.
Pastorale della Comunicazione
Domenico Torretti
Ragazzi della Russia in Colonia luglio 2012
Nella colonia orionina di Gambarie, sull’aspromonte, simpatico incontro di giovani nel nome di Don Orione.
Nella casa montana dell’Opera Don Orione di Reggio Calabria, c’è stato posto anche per l’accoglienza di un gruppo di ragazzi provenienti da Mosca e accompagnati dal Diacono rtodosso Sergej Tichonov.
Sono venuti per una vacanza in Italia, per studiare la lingua. Sono stati accolti nella colonia estiva di Gambarie; hanno vistato la nostra opera di Reggio Calabria e quella di Messina. E’ stata l’occasione per fare conoscenza e condividere qualcosa nel nome della fraternità cristiana e orionina. Hanno partecipato alla nostra Messa, ci hanno regalato le loro icone, hanno fatto amicizia con Don Bruno Fraulin e Don Pietro Lazzarin (nella foto). Ci siamo lasciati con l'Arrivederci al prossimo anno.
“E' stata una magnifica esperienza sia per loro che per noi. Siamo certi di aver trasmesso loro lo spirito Orionino che ci distingue dagli altri. Loro, Ortodossi, sono rimasti letteralmente colpiti da questa esperienza”, informa Mimmo Torretti.
Nella casa montana dell’Opera Don Orione di Reggio Calabria, c’è stato posto anche per l’accoglienza di un gruppo di ragazzi provenienti da Mosca e accompagnati dal Diacono rtodosso Sergej Tichonov.
Sono venuti per una vacanza in Italia, per studiare la lingua. Sono stati accolti nella colonia estiva di Gambarie; hanno vistato la nostra opera di Reggio Calabria e quella di Messina. E’ stata l’occasione per fare conoscenza e condividere qualcosa nel nome della fraternità cristiana e orionina. Hanno partecipato alla nostra Messa, ci hanno regalato le loro icone, hanno fatto amicizia con Don Bruno Fraulin e Don Pietro Lazzarin (nella foto). Ci siamo lasciati con l'Arrivederci al prossimo anno.
“E' stata una magnifica esperienza sia per loro che per noi. Siamo certi di aver trasmesso loro lo spirito Orionino che ci distingue dagli altri. Loro, Ortodossi, sono rimasti letteralmente colpiti da questa esperienza”, informa Mimmo Torretti.